RIGNANO SULL’ARNO: EX SINDACO ED EX ASSESSORE CONDANNATI A RISARCIRE 100 MILA EURO
Data pubblicazione
16/04/2014 18:28:12
FIRENZE – Sono stati condannati a risarcire 100.000 euro al comune di Rignano sull’Arno. Il problema è che gli imputati sono l’ex sindaco Massimo Settimelli e l’ex assessore all’urbanistica Mauro Carbonari. Lo ha deciso la Corte dei Conti della Toscana con una sentenza pubblicata nei giorni scorsi, accogliendo parzialmente la richiesta della Procura Regionale secondo cui i due amministratori avrebbero procurato un danno alle casse erariali di 278,3 mila euro nonché un danno all’immagine del Comune di Rignano indicato in 50 mila euro. Settimelli dovrà risarcire 82 mila euro, Carbonari 20 mila euro, oltre a interessi e rivalutazione monetaria.
La vicenda risale ai primi anni ‘2000, quando il primo cittadino del comune toscano rassegnò le dimissioni al prefetto di Firenze per un’inchiesta giudiziaria che lo vedeva coinvolto con l’accusa di corruzione per aver favorito – con i propri comportamenti ed omissioni – una ditta ditta privata che, nel corso degli anni, aveva indebitamente estratto materiale da una cava di proprietà del comune.
Penalmente la Cassazione ha riconosciuto i due imputati non colpevoli del reato di peculato. La Corte dei Conti ha invece ritenuto che sussista almeno la loro colpevolezza sul piano amministrativo accogliendo la tesi della Procura, secondo la quale «la condotta degli attuali convenuti si qualificherebbe quanto meno come gravemente colposa, al limite del dolo, essendo provato in atti che essi avevano piena consapevolezza dello sfruttamento della cava» da parte della ditta privata.
Preannunciato ricorso in appello da parte dei difensori, gli avvocati Fabio Puliti e Gaetano Viciconte: «La cassazione – ricordano – ha ritenuto che non sussista alcun comportamento illecito e ha chiuso la vicenda con un’assoluzione con la formula più ampia: il fatto non sussiste».
Massimo Settimelli era allora esponente di spicco dei Ds fiorentini (proveniente dal Pci) nonché segretario dell’allora vice sindaco di Firenze Michele Ventura. Tra i suoi «oppositori» nel consiglio comunale di Rignano sull’Arno, c’era a quel tempo anche Tiziano Renzi, consigliere della Margherita/Popolari per Rignano, padre dell’attuale premier Matteo Renzi.
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