logo www.figline.it
Venerd? 22 novembre | 03:13 pm Ricerca nel sito nel web
 
Figline.it : RUBRICHE » Cultura, Arte e Spettacolo » Il Mito della Grande Italia - tra Prima guerra mondiale e nascita del Fascismo
Menu principale

News dal web

I Vostri Ultimi Commenti

Guestbook

Lasciateci i vostri commenti, impressioni, consigli....o anche solo un saluto!

Vai al Guestbook


Webmail

Visitatori dal 01/12/2006
Numero visite:
Il Mito della Grande Italia - tra Prima guerra mondiale e nascita del Fascismo
Data pubblicazione 13/02/2014 13:01:08

 
SCRICA PROGRAMMA (PDF)
Accademia “Marsilio Ficino” - Istituto “Marsilio Ficino” - Comunità di San Leolino - Diocesi di Fiesole

 

 

 

Le ragioni di un seminario

Il nostro sistema scolastico ha ridotto la Storia a un fatto puramente cronologico, fatto di date, nomi e battaglie. Nei manuali le notizie e il racconto degli avvenimenti storici viene sempre più ridotto a vantaggio delle immagini trasformando i libri di testo in lussuosi bignami da 20 euro. Pur abbandonando la frase quanto mai retorica della Storia maestra di vita, è necessario ridare a questa materia il suo valore filosofico, sociologico, culturale e antropologico. La Storia è un organismo vivente, in continuo divenire, con tante diramazioni e sfaccettature proprio come è nella natura dei suoi protagonisti, gli uomini.

Per questo il compito dello storico è un lavoro difficile perché deve tener presente contemporaneamente diversi piani che difficilmente possono trovare una sintesi definitiva. Del resto, anche se in buona fede, lo storico è influenzato dalle condizioni culturali, sociali e politiche del suo tempo che indubbiamente entrano in gioco nel momento dell’analisi e della relativa spiegazione di un dato avvenimento. Ecco l’utilità di rimanere costantemente aggiornati e di non accontentarsi mai di quanto già conosciamo. Non si tratta di compiere revisionismi storici, nel senso che il Fascismo è e riamane una dittatura, ma possiamo migliorare i nostri strumenti di indagine per scendere sempre più a fondo nella conoscenza della sua identità e “verità” fenomenologica.

Recenti studi, infatti, stanno cambiando la prospettiva che vedeva la genesi del Fascismo nella crisi economica e nel disorientamento sociale provocati dalla distruzioni della Prima guerra mondiale. Nella paura provocata dal biennio rosso e nell’incapacità della classe politica e della Monarchia di trasformare l’Italia in uno stato moderno capace di stare al passo con gli altri Paesi europei. Ma ne individuano la causa principale nello stesso nazionalismo di gran parte della classe dirigente e degli intellettuali che aveva portato l’Italia in guerra. In particolare nella corrente del nazionalismo imperialista. Per gli imperialisti, infatti, abbandonati gli ideali risorgimentali, non si trattava più di riconoscere il diritto di tutti i popoli all’autodeterminazione e alla formazione di una nazione libera di autogovernarsi, ma del diritto alla supremazia di un popolo e di una nazione sulle altre. Anche l’Italia non poteva e non doveva contenersi. Doveva prepararsi a competere con le altre nazioni attraverso una politica di forza, di grandi imprese e di espansionismo. Nasceva il mito della Grande Italia che non si accontentava più della raggiunta indipendenza e unità nazionale ma ambiva a diventare una grande potenza. Per fare questo era necessario promuovere un radicale processo di rigenerazione morale, culturale, da cui doveva nascere un “italiano nuovo”, con una forte coscienza nazionale e una salda fede nel suo destino.

Vi erano, comunque, diversi modi di interpretare la nuova coscienza nazionale degli italiani. Ad esempio la corrente umanistica, espressa dai giovani intellettuali riuniti attorno a «La Voce», sosteneva la necessità di dover preparare gli italiani ad affrontare con consapevolezza e realismo le sfide della modernità, per contribuire insieme alle altre nazioni all’edificazione di una nuova civiltà fondata sulla libertà dell’individuo e delle nazioni. Insieme alla corrente cattolica e socialista, i vociani non volevano rinunciare ai valori espressi dal Risorgimento, alla tradizione democratica e alla solidarietà dei popoli. La partecipazione alla Grande Guerra, comunque, rappresentò per tutte le correnti nazionaliste un esame di maturità morale della nazione italiana, per provare la capacità dell’Italia di essere protagonista della storia mondiale.

D’altra parte, la corrente imperialista concepiva la nazione come unità di stirpe e volontà di potenza collettiva unicamente tesa alla conquista e al dominio, sotto la guida di uno Stato forte. L’esplosione della guerra europea nel 1914 fu naturalmente salutata con entusiasmo dai nazionalisti imperialisti che la reclamarono con il determinato proposito di liberare l’Italia dalle ideologie liberali, democratiche e socialiste che avevano fino ad allora ostacolato la realizzazione dello stato nazionale. La prova della guerra finì per avvalorare la loro concezione della nazione, «considerata non come pura somma degli individui viventi, ma come unità riassuntiva della serie indefinita delle generazioni. La preminenza necessaria ed assoluta dei fini nazionali sui fini degli individui o dei gruppi di individui (categorie e classi) implica l’assoluta supremazia dello Stato, che è la nazione appunto organizzata ed operante, l’affermazione rigida della sua autorità sugli individui e sulle classi» (Alfredo Rocco, Scritti e discorsi politici). Su questa scia si inserì il Fascismo che nell’antagonismo ideologico del dopoguerra, con la forza della violenza e la suggestione di una nuova fede fanatica nel mito della nazione, emerse vincitore su gli altri nazionalismi. Arrogandosi il privilegio di essere l’unico e indiscusso interprete della volontà della nazione e l’unico rappresentante della nuova Italia nata dalla guerra.

 

 

 

Informazioni

Istituto «Marsilio Ficino»

P.zza S. Francesco, 10 – 50063 Figline Valdarno


 Condividi su facebook

lista dei commenti ricevuti
Inserisci un nuovo commento | Trova l'ultimo commento inserito
ATTENZIONE!!! FUNZIONE SPERIMENTALE
Se vengono attivati nuovi commenti su questa pagina avvisami alla seguente mail (usare il pulsante '-' per rimuovere una mail precedentemente aggiunta)

       
Seguici su:

Calendario eventi

News da figline.it
Bando per assunzione a tempo determinato di un Tecnico delle Attivita' Amministrative con contratto formazione e lavoro
Le domande di partecipazione devono pervenire, pena l'esclusione, entro e non oltre le ore 13 dell'11 novembre 2024.
Autumnia 2024: il Food Contest con lo chef Simone Cipriani
Si avvicina una delle manifestazioni piu' attese dell'anno.
Serristori Day, due giorni di iniziative per l'edizione 2024
Il Serristori Day ha il patrocinio del Comune di Figline e Incisa Valdarno e nasce su iniziativa del Calcit Valdarno Fiorentino
Laboratorio di sartoria: creativita' e competenze per i giovani
Si svolgera' presso il Centro Sociale Il Giardino nel Comune di Figline e Incisa Valdarno
"Una piazza di libri", a Incisa due giorni di iniziative per promuovere la lettura
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre
lista completa

Stradario
Cerca indirizzo


Meteo

HiHo srl 
Sede legale: Via G.Donizetti, 52 - 50018 Scandicci (FI) - Sede operativa: Via Vetreria, 73 50063 Figline Valdarno ( Fi )  
tel. +39 055 5357453 - fax +39 055 5609013 - info@figline.it - P.Iva 05443270482

Powered by Hiho S.r.l © 2024
Italian Law obliges all websites to inform users that this website utilizes cookies and third-party cookies to optimize navigation of connected users.
Questo sito utilizza i cookies, tecnici e di terze parti per ottimizzare l'esperienza di navigazione degli utenti connessi.

I ACCEPT (ACCETTO) - DETAILS (DETTAGLI)