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LA LETTERA DEL SINDACO NOCENTINI AI DIRETTORI DELL'ASL10 FIRENZE
Data pubblicazione 19/10/2011 14:37:41

 

Lettera al Sindaco di Figline
e.p.c.All’assessore alla Sanità – Regione Toscana
e.p.c. Presidente della Provincia di Firenze
e.p.c. Al Presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze

Caro Sindaco
le scriviamo per rappresentarle alcune riflessioni, da parte nostra connclusive, a seguito di quanto è emerso da più parti in merito al nostro intervento di alcuni giorni fa, con il quale esprimevamo “stupore” per la richiesta di alcuni gruppi consiliari della Provincia di Firenze, che chiedevano di revocare la disposizione dell’Asl 10, consistente nella riduzione di (una unità) di personale infermieristico dal Presidio ospedaliero di Figline.
Noi non siamo entrati in merito al ruolo che la struttura di Figline dovrà e potrà svolgere nella sanità fiorentina. Siamo persone spesso chiamate a contribuire, in altri contesti, sul piano tecnico e programmatico, alla pianificazione sanitaria; conosciamo la complessità di simili problemi, sotto il profilo identitario e tecnologico; siamo consapevoli dell’ampiezza dei cambiamenti demografici ed epidemiologici che ci portano di fronte pazienti con caratteristiche profondamente differenti a quelli di pochi decenni fa; sperimentiamo quotidianamente la contrazione delle risorse
disponibili, non solo finanziarie, ma professionali (chirurghi, anestesisti, ortopedici etc.). Tuttavia la riflessione sul ruolo della struttura sanitaria di Figline, al fine di un equilibrio fra equità, appropriatezza, sicurezza per i pazienti etc. non è tema al quale – forse erroneamente – abbiamo partecipato, per un certo “ritegno” quali dipendenti della Azienda.

Ciò chiarito Le ribadiamo quanto segue:
1. Ci siamo meravigliati che “forze politiche”, per lo più in una istituzione non primariamente coinvolta nell’ambito sanitario, richiamassero l’Azienda su una problematica di organizzazione interna, che ha quali parametri di riferimento le dotazioni di personale necessarie sul piano tecnico - assistenziale e la tipologia di prestazioni che la struttura sanitaria, nell’ambito della rete dei servizi, è
chiamata a effettuare.
2. Non siamo entrati in merito su eventuali funzioni del sindacato (osserviamo invece una notevole confusione, in alcune dichiarazioni, fra compiti dei partiti e del sindacato). Se fosse stata affrontata la problematica solo sotto tale aspetto, la questione sarebbe stata sollevata dal sindacato, discussa nelle consuete sedi aziendali a ciò preposte, alla luce delle normative e degli accordi
di lavoro vigenti, e non con una proposta di mozione in consiglio provinciale!
3. Nella nostra lunga (dovuta ovviamente all’età) personale esperienza, pur avendo assistito, partecipato, affrontato mutazioni rilevanti delle diverse strutture ospedaliere e territoriali (talora anche in qualità di amministratori, dirigenti politici, sindacalisti etc.), mai avevamo assistito a una presa di posizione simile, che abbiamo considerato – e continuiamo a considerare – come una erronea e inopportuna “invasione di campo”, rispetto a competenze tecniche e professionali.
4. Proprio perchè crediamo nella funzione primaria della Politica nei diversi campi della vita civile, siano essi ad esempio l’istruzione, la tutela del patrimonio artistico, la sanità etc. riteniamo errato (e in qualche misura pericoloso, approfondendo una certa attuale frattura fra paese e forze politiche) che la “politica”, si occupi, per tornare agli esempi di cui sopra, dei libri di testo che adotta il singolo insegnante, dello spostamento di un custode da una sala di un museo ad un’altra, o – nel caso specifico - della riduzione di una unità di personale infermieristico.

Sperando di averle chiarito il nostro punto di vista.

Alberto Appicciafuoco, Direttore sanitario P.O. S. Giovanni di Dio
Lucia de Vito, Direttore Centrale operativa 118
Luca Doni, Direttore dipartimento Patologia clinica
Tiziana Faraoni, Direttore sanitario P.O. Borgo S. Lorenzo
Luisa Fioretto, Direttore dipartimento oncologico
Marco Geddes da Filicaia, Direttore sanitario P.O. Firenze centro Osp. SMN
Vincenzo Lucchetti, Direttore dipartimento chirurgico
Grazia Monti, Direttore Servizi infermieristici aziendali
Giuseppe Petrioli, Direttore Dipartimento della Prevenzione
Alessandro Rosselli Direttore dipartimento emergenza urgenza
Andrea Sanquerin, Direttore Servizi Tecnico Sanitari
Giorgio Tulli, Direttore dipartimento terapie intensive
Lucia Turco, Direttore sanitario P.O. Santa Maria Annunziata
Alfredo Zuppiroli, Direttore dipartimento cardiologico
 


Risposta del Sindaco ai Direttori Asl

Gentili Direttori di Dipartimento,
vi ringrazio per la vostra lettera di tono garbato che contribuisce all’approfondimento di questa vicenda ed accetto ben volentieri consigli politici da chi ha più esperienza di me, come molti di voi hanno in questo campo. Mi permetto comunque di continuare a ritenere la vostra posizione sbagliata e lesiva per l’Ospedale Serristori, perché sapete meglio di me che non si tratta solo di una riorganizzazione interna.
Permettetemi di considerare la vostra presa di posizione talmente rigida da sembrare preconcetta, mi verrebbe da dire ideologica. Adesso, in maniera particolare con i tagli presenti in ogni settore del Wellfare, dalla cultura al sociale passando per scuola e sanità, le cose andrebbero affrontate con maggior concretezza e nel caso specifico considerare due aspetti: il primo, rivolto a chiarire quali servizi vogliamo dare ai cittadini e se tutti i territori hanno la medesima dignità ed il medesimo diritto alla salute; il secondo aspetto teso a verificare con i numeri, attraverso un’azione di controllo che credo anche voi non possiate che considerare attinente al ruolo politico, se il rimedio non sia stato peggiore del danno (inteso in termini economici).
Infatti il nuovo protocollo imposto alla sub-intesiva (DHU) del Serristori non permette più la permanenza in questa unità di alcuni tipi di pazienti, che quindi devono essere immediatamente spostati in altri presidi ospedalieri. Il 14 ottobre scorso nella sub-intensiva c’erano tre pazienti che dovevano essere spostati in altre strutture, ma poiché non c’era posto negli ospedali dell’area questi sono rimasti nel presidio di Figline, attivando così la reperibilità del secondo infermiere con un costo aggiuntivo di 190 euro per la notte. Poiché dal 2003 ad oggi il protocollo con cui funzionava la sub-intensiva di Figline ha svolto correttamente il suo servizio, allora si conferma in noi il dubbio che la scelta di cambiare protocollo sia stata dettata da altre esigenze o pregiudizi.
Il fatto che ci siano oltre 170 firme dei dipendenti dell’azienda contro questa nuova organizzazione non è stato da voi minimante considerato. Credo invece si tratti di una questione di grande rilevanza e probabilmente mai accaduta in altri ospedali, perché chi ci lavora ha dimostrato attaccamento al servizio che svolge e all’Ospedale Serristori per quello che rappresenta per la salute dei cittadini. Le firme erano per la stragrande maggioranza di infermieri e medici, a dimostrazione che questa riorganizzazione è considerata dannosa e inutile non soltanto dai rappresentanti politici di ogni schieramento, ma anche da tutti quelli che ci lavorano: anche questo dovrebbe avere l’effetto di farvi riflettere e non di chiudervi ancora di più nelle vostre stanze.
La questione non è aver tolto quattro infermieri alla sub-intensiva, ma è più in generale sulla missione dell’Ospedale, perché questo taglio velatamente tecnico è in realtà molto politico ed avrà ricadute negative - che voi ben conoscete - su tutti gli altri settori del Serristori dal pronto soccorso alla chirurgia, tanto da poterne cambiare la funzione complessiva proprio nel momento in cui stanno arrivando a conclusione importantissimi investimenti come quelli delle nuove sale operatorie e della radiologia. C’è una contraddizione irriducibile tra questi importanti investimenti che rilanciano l’ospedale e questi vostri ingiustificabili tagli al personale. Perdonatemi, ma continuo a pensare che non spetti a voi rivedere la missione complessiva dell’ospedale.
Mi rendo conto che nella sanità, come in tutte le altre amministrazioni ed enti, i tagli in questo momento siano necessari, ma essi non devono - come invece accade in questo caso - perdere di vista le persone e i cittadini. Sicuramente avreste potuto decidere tagli al personale che non avrebbero creato problemi all’intera struttura ospedaliera.
Rimane comunque il tema più generale dei limiti e dei confini tra politica e sanità: probabilmente tracciare questi confini è più difficile per chi per tanto tempo si è dedicato all’una e all’altra.

Il Sindaco
Riccardo Nocentini
 


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