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Si è tenuta ieri sera nella sala del Consiglio Comunale di Incisa Valdarno il confronto tra la giunta di Incisa e i genitori dei bambini che frequentano il nido comunale, oggetto di un contestato processo di privatizzazione. All’assemblea pubblica ho partecipato in qualità di Consigliere Provinciale di Rifondazione Comunista e Presidente della Commissione Politiche sociali della Provincia di Firenze, non solo perché sono stato sollecitato da numerose famiglie a partecipare ma per capire e contestare la scelta fatta da una giunta di centrosinistra di “liberarsi” dei costi di un servizio socio-educativo e formativo della prima infanzia di interesse pubblico quale è l’asilo.
E’ stato un confronto duro, serrato, teso, quello che si è svolto nel Palazzo Comunale per ben 3 ore, dove i cittadini, le famiglie e la “politica” hanno ribattuto colpo su colpo alle giustificazioni apportate dalla giunta sulla privatizzazione annunciata di un servizio di grande rilevanza sociale. La stretta economica del governo, gli effetti del patto di stabilità, l’interveneto della Corte dei Conti che ricorda al Comune di rispettare il blocco del personale non hanno però convinto nessuno dei presenti sull’ineluttabile scelta fatta dall’Amministrazione di Incisa alla quale è stato più volte ricordato di essere una amministrazione di “sinistra”.
Nel più grande imbarazzo generale, di fronte al balbettio della Giunta, che non ha saputo giustificare in alcun modo la procedura inedita attuata, prima la comunicazione alla RSU, successivamente un incontro con gli insegnanti informale, il non coinvolgimento del Comitato di Partecipazione, nessuna comunicazione o atto nel Consiglio Comunale è avvenuta la resa del Sindaco il quale è stato costretto ad ammettere una cattiva comunicazione che avrebbe generato i fraintendimenti.
Nonostante questa ammissione di colpa gli argomenti sostenuti dalle famiglie presenti e soprattutto la testimonianza degli insegnati che hanno ricordato la funzione che deve svolgere un servizio sociale pubblico quale l’asilo nido, che mira a garantire, in un completo sistema di sicurezza sociale, un efficace intervento nel momento educativo-formativo del bambino, per lo sviluppo armonico della sua personalità hanno mostrato la pericolosa strada intrapresa dalla giunta. Alla fine dunque è stato chiesto al Sindaco di rivedere la scelta annunciata, quindi di non procedere ad alcuna privatizzazione e/o esternalizzazione del servizio, di non disperdere il patrimonio professionale ed educativo, di incentrare le risorse del Comune sulle politiche sociali e sui servizi alla persona, di ricercare le risorse altrove difendendo così un servizio di qualità. Altresì è stato deciso di costituire un comitato dei genitori che dovrebbe sostenere l’Amministrazione Comunale a mantenere il servizio.
Su questo delicato aspetto ho avanzato una proposta invitando il Sindaco a portare il problema della gestione economica e giuridica del nido comunale nel Consiglio Comunale deliberando la propria volontà di mantenere intatto la natura pubblica del servizio e la qualità dell’offerta educativa, senza questo passaggio politicamente forte, trasparente e coerente rimarrebbe ancora ambigua e contraddittoria la posizione del centrosinistra di Incisa che ha conti fatti non ha fatto una bella figura.
Andrea Calò Consigliere Provinciale di Rifondazione Comunista
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