Da un sopralluogo effettuato dal nostro gruppo consiliare il 13 maggio nell’ex-area mineraria ENEL di Le Borra, in Comune di Figline Valdarno, abbiamo constatato come l’area risulti essere stata sbancata e disboscata, e sul terreno si trovano tracce inequivocabili dei mezzi pesanti adibiti alle operazioni di cantiere (vedi foto allegate).
Sono forse iniziati i lavori di preparazione per ospitare la discarica senza tener conto che nella zona è presente un vincolo idrogeologico (vedi cartina ripresa dal sito cartografico della regione Toscana), e senza esporre alcun cartello così come prevedono le normative sui cantieri?
Gli scriventi Consiglieri provinciali di Rifondazione Comunista in relazione al ritrovamento di un cantiere fantasma nell’area di Le Borra chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’Assessore competente di conoscere i motivi che hanno indotto una quantità imprecisata di mezzi pesanti (ruspe, escavatori, camion ecc) ad intervenire in un’area sottoposta a vincolo, così come riteniamo rilevante acquisire gli atti amministrativi e autorizzativi di un intervento così invasivo. A tutt’oggi non sappiamo chi ha commissionato i lavori, chi li ha effettuati e per quale motivo sono stati eseguiti. Quello che ci risulta strano è che né il Comune di Figline Valdarno, né qualsiasi autorità preposta al controllo e alla vigilanza sul territorio si sia accorta di niente.
Altresì chiediamo di sapere se la Polizia Provinciale nel contesto delle sue competenze e a seguito della notizia riportata sui giornali in merito al cantiere fantasma abbia effettuato sopralluoghi, controlli e verbali accertanti eventuali illeciti.
Alla presente interrogazione alleghiamo la carta del vincolo idrogeologico della regione Toscana e le foto dello sbancamento e del disboscamento effettuato nell’area di Le Borra.

Andrea Calò Lorenzo Verdi
(Rifondazione Comunista)
 

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