Dagli incontri nelle classi con gli psicologi ad una campagna che il prossimo anno scolastico vedrà protagonisti gli studenti per dire no alla droga e all’abuso di alcol. L’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede non ha dubbi: c’è un filo rosso che collega il bullismo all’abuso di sostanze. Per questo le parole d’ordine sono «prevenzione» e, soprattutto, «dialogo coi ragazzi, coinvolgendo anche le famiglie, che spesso tendono a sottovalutare certi comportamenti».
Assessore Di Fede, quanto accaduto all’Iti Da Vinci ci fa temere un ‘salto di qualità’ nella violenza messa in atto dai cosiddetti bulli...
"Proprio così. Si tratta di un episodio gravissimo, di una spedizione punitiva senza precedenti. Siamo di fronte a ragazzi che hanno scavalcato la recinzione dell’istituto superiore, sono entrati a scuola, hanno picchiato un ragazzo e poi sono scappati. Insomma, non si tratta certo di una bravata. I responsabili vanno presi e puniti. Senza fare sconti". Quali le azioni messe in campo dalla Provincia per prevenire il bullismo?
"E’ partito un progetto-pilota in due istituti superiori: il Chino Chini di Borgo San Lorenzo e il Vasari di Figline. Dopo alcuni incontri con psicologi e sociologi a cui hanno partecipato anche i docenti, gli allievi delle classi coinvolte stanno lavorando sulle tematiche relazionali e sulle dinamiche di gruppo. A guidarli, ci sono gli educatori della coop Il Forteto".
L’iniziativa sta dando buoni frutti?
"Sicuramente, perché i ragazzi si sentono coinvolti in prima persona e capiscono quanto certi atteggiamenti possono essere pericolosi. Noi adulti abbiamo il dovere di farli riflettere sull’importanza del rispetto tra le persone. Il 29 aprile, in occasione di un evento organizzato dalla Provincia sul bullismo, presenteremo proprio questo progetto. Che intendiamo estendere il più possibile agli istituti del territorio".
Altre iniziative?
"A breve partirà un altro progetto, chiamato Start, che riguarderà soprattutto l’istituto alberghiero Saffi. In collaborazione col Centro relazionale di Careggi, organizzeremo laboratori pomeridiani a cui parteciperanno studenti e genitori. Anche in questo caso lavoreremo sugli aspetti relazionali, ma stavolta lo faremo attraverso attività legate alla cucina, alla scultura e alla pittura".
Tutto, insomma, pur di riallacciare un dialogo tra i giovani e gli adulti...
"Proprio così. Perché è solo condividendo alcuni imprescindibili valori base che possiamo sperare di sconfiggere il bullismo. La scuola è istruzione ed educazione. Ma senza il sostegno delle famiglie possiamo fare ben poco, perché i messaggi che dalla società arrivano ai giovani non sempre vanno nella giusta direzione".
Secondo lei cosa c’è dietro il brutto episodio avvenuto al Da Vinci?
"Ho il forte sospetto che alla base ci sia l’uso di sostanze stupefacenti. È inutile tapparsi gli occhi. Come hanno dimostrato alcune recenti indagini della polizia, il mondo della scuola e quello della vendita di sostanze non sempre sono slegati. Di qui un appello ai ragazzi, ai docenti, ai presidi e ai genitori: non appena avete il minimo sospetto, segnalatelo alle forze dell’ordine. Da parte nostra, contiamo di partire il prossimo autunno con una campagna contro l’alcol e le droghe. Sarà incentrata sul vero valore della vita ed avrà come protagonisti i ragazzi. Vorrei che durasse tutto il prossimo anno scolastico, in modo da stimolare il più possibile il dibattito tra i giovani".
Fonte: La Nazione
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