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Inferno A1, una trappola di 38 chilometri
Data pubblicazione 18/12/2010 14:00:33

coda pr neve sulla A1Continua da ieri pomeriggio l'odissea delle migliaia di automobilisti intrappolati in Toscana sull'A1 tra Arezzo e Firenze (ma anche sulla A11), a causa delle nevicate e dei conseguenti blocchi causati da incidenti o da impraticabilità dell'autostrada e degli svincoli. Intanto il nuovo capo della Protezione Civile attacca sia le amministrazioni interessate che gli automobilisti per non aver ascoltato tutti i messaggi di allerta diffusi nei giorni precedenti.

Una coda lunga circa 38 chilometri, bloccata tra il Valdarno aretino e Firenze sud da ieri pomeriggio, con migliaia di vetture coinvolte. E' il quadro che si presentava nelle prime ore di stamani, secondo la Sala operativa unificata permanente della Regione Toscana, con un blocco completo del traffico verso Nord, epicentro il tratto Valdarno-Incisa, e rallentamenti verso Sud. La situazione dovrebbe risolversi entro il primo pomeriggio, ma l'A1 è ancora chiusa tra Firenze e Val di Chiana.

Un convoglio della polizia stradale, dei vigili del fuoco e della Protezione civile è entrato in A1 poco dopo le 13, al casello di Incisa, e percorrendo in controsenso l'autostrada verso Firenze porta aiuto agli automobilisti. A quanti hanno passato la notte in auto, oltre a cibo e bevande, vengono distribuite anche coperte termiche. Inoltre vengono aiutati quanti hanno problemi con i veicoli che si sono intraversati. Dalla protezione civile regionale confermano che l'A1 è ancora chiusa tra il bivio dell'A11 con l'A1, a Firenze, e il casello di Vadichiana. Chiusa anche la Firenze-Pisa-Livorno, tra Empoli Ovest e Lavoria (Pisa), in entrambe le direzioni. Sia dalla protezione civile, sia dal convoglio partito da Incisa non vengono segnalate situazioni «drammatiche».

Tolti i guardrail per favorire l'inversione di marcia. Il traffico in direzione sud scorre e si sta provvedendo a togliere il guardrail, nella speranza di convincere gli automobilisti in carreggiata nord a fare inversione di marcia per poi uscire dall'autostrada. Tutti i mezzi spazzaneve e spargisale stanno lavorando, soprattutto in direzione nord tra Valdarno e Firenze Certosa. Dopo la neve il problema è rappresentato dal ghiaccio e dalle basse temperature.

Autostrade e Anas irraggiungibili. Dalla Regione si rileva inoltre che dalle 22 di ieri è impossibile mettersi in contatto telefonico con la Società Autostrade e Anas e che tanti automobilisti bloccati per avere informazioni hanno chiamato la Sala operativa regionale.

Difficoltà nella notte per i soccorritori: le squadre, 15 quelle inviate, hanno raggiunto a piedi il tratto dell'A1 bloccato e non tutte ci sono riuscite. I vigili del fuoco hanno utilizzato un quad (moto a 4 ruote con carello attaccato) in dotazione alla direzione regionale toscana. La Protezione civile di Firenze ha organizzato, insieme ai vigili fuoco, un mezzo carico di derrate alimentari, per risalire lungo l'A1 da Firenze Sud fino a Incisa. I vigili del fuoco sono partiti con mezzi da Firenze e da Arezzo, per confluire a Incisa. A sud di Firenze l'A1 è chiusa da Monte San Savino, in provincia di Arezzo, fino al capoluogo toscano.

Gli operatori procedono pulendo intorno alle auto ad una ad una, ma chi è senza catene o gomme da neve, facilmente si riblocca. La Protezione civile non segnala automobilisti bloccati in A11 dove sono comunque chiuse tutte le entrate tra Firenze e Montecatini. Rimarrà invece chiuso fino alle 17 l'aeroporto di Firenze e fino alle 12 quello di Pisa.

La situazione peggiore tra Incisa e Scandicci, complicata dalla difficoltà di raggiungere le auto, spesso a causa dell'occupazione delle corsie di emergenza. Nella notte forze dell'ordine e volontari hanno cercato di raggiungere le persone bloccate con coperte, viveri e bevande calde. I vigili del fuoco hanno organizzato un convoglio di piccoli mezzi. Molti blocchi sono stati causati da auto e camion entrati in autostrada senza gomme termiche o senza catene.

La polizia stradale emiliana, alle prese con una pesantissima coda tra Modena Nord e Bologna, il cui smaltimento richiederà ore, ha chiuso i caselli verso sud (Sasso Marconi, Casalecchio di Reno e Borgo Panigale), per non fare immmettere sull'A1 mezzi destinati a rimanere intrappolati verso Firenze. Chi arriva da Bologna verso Firenze viene indirizzato sulla Firenze-Mare, per poi proseguire lungo l'Aurelia in direzione Roma. In mattinata aperture di 10 minuti, e successive chiusure di altri 10, della stazione di Sasso Marconi, con l'ausilio di safety car, macchine di sicurezza come in F1, a sostegno ai viaggiatori. La situazione è pesante anche sulla Statale Porrettana, scelta come alternativa all'A1. La Polstrada suggerisce per chi è diretto a Firenze, e ha comunque tempo a disposizione, di puntare sull'A15 a Parma verso Livorno, oppure sull'A14 uscendo a Cesena per prendere la E45 Ravenna-Orte.

L'accusa della Protezione Civile. «I disagi e le nevicate erano state ampiamente segnalate in maniera puntuale precisa e dettagliata dalla Protezione civile con una dettagliatissima circolare a tutti gli enti. Se fossero state seguire non ci saremmo trovati in questa situazione - accusa il capo della protezione civile Franco Gabrielli - C'è stato un sistematico disinteresse degli italiani che si sono messi in auto senza attrezzature adeguate. Verrà il momento di fare la somma delle responsabilità, ma quel che è chiaro fin da ora è che la situazione meteo era stata ampiamente segnalata dalla Protezione civile».

Gabrielli ricorda che il 14 dicembre è stata fatta una «dettagliatissima circolare a tutti gli enti» una sorta di vademecum sui comportamenti da tenere che «se fossero stati seguiti non ci si sarebbe trovati in questa situazione». E «la tragicità di queste vicende - aggiunge Gabrielli - è la loro ciclicità ma stavolta nessuno può dire che non erano state previste». Colpe ne hanno però anche gli italiani, perchè «C'è un sistematico disinteresse - sottolinea il capo della Protezione civile - ci sono automobilisti e soprattutto camion che sono entrati in autostrada senza essere adeguatamente attrezzati. Quando poi questi mezzi si intraversano si crea disagio per molti con una responsabilità di pochi». Gabrielli ribadisce che c'è alla base un problema culturale anche se non è questo il momento di fare bilanci in quanto ci sono ancora centinaia di persone bloccate nelle neve. «Arriverà il momento di parlare delle responsabilità per confrontarci su cosa è stato fatto e su cosa no. Certo - conclude - che fare previsioni dettagliate non serve se poi c'è un sistematico disinteresse».

«La priorità è portare generi di conforto e carburante per liberare gli automobilisti bloccati, poi verrà il momento di fare la somma delle responsabilità», conclude Gabrielli, che ha convocato il comitato operativo di Protezione civile dove si stanno valutando gli interventi da attuare per liberare prima possibile gli automobilisti sull'A1. La situazione più critica, ha spiegato Gabrielli, è quella tra Incisa e Valdarno, una decina di chilometri dove ci sono centinaia di persone bloccate. «È difficile raggiungerle - sottolinea Gabrielli - e dunque dobbiamo lavorare tutti per andare a prendere anche l'ultimo automobilista. Poi parleremo delle responsabilità».

Ferrovie tornate alla normalità. A metà giornata le Ferrovie hanno annunciato il ritorno alla normalità su tutta la rete. In mattinata, per un'abbondante nevicata sulla Roma-Sulmona la circolazione era stata interrotta. A Santa Maria Novella la riapertura c'era stata alle 9,30 con l'ingresso dell'Intercity 580 Terni-Milano.

Treno a Torino con 13 ore di ritardo. L'intercity Salerno-Torino partito ieri mattina dalla città campana e rimasto fermo fermato per quasi 10 ore alla stazione di Livorno Centrale a causa del maltempo è arrivato stamani alle 6:08 a di Porta Nuova, con oltre 13 ore di ritardo. Nessuno dei passeggeri (circa 400) ha riferito di problemi di salute. Ieri sera erano stati rifocillati e visitati dai medici nella stazione di Livorno.

Continuano i problemi in Abruzzo a causa della forte nevicata della notte scorsa. Collegamenti difficili a L'Aquila, specie nelle frazioni più alte, dove i mezzi comunali hanno potuto fare ben poco per alleviare i disagi alla circolazione. In città, dove ha ripreso a nevicare, la circolazione è difficile anche nelle arterie principali, anche per chi utilizza gomme termiche. Problemi per il traffico nella Marsica, nella Valle Peligna - con nevicate abbondanti anche a Sulmona - e sull'Alto Sangro.

Il Pd: Matteoli spieghi la debacle. «È una vergogna nazionale quanto sta accadendo da ieri pomeriggio sulle autostrade del centro Italia, con migliaia di cittadini bloccati all'interno delle proprie automobili - dice Michele Meta, capogruppo Pd in commissione Trasporti alla Camera - È assurdo che una prevedibile e del tutto normale nevicata sull'Appennino abbia spaccato in due il Paese, diventando una disgrazia per tanti cittadini imprigionati nelle proprie automobili senza assistenza e senza alcun tipo di sostegno per i bambini, gli anziani ed i malati. Il ministro Matteoli ed il Governo non possono fare finta di nulla e dovrebbero spiegare perchè sono rimasti inascoltati gli appelli della Protezione civile nazionale che sin dal 14 Dicembre scorso avevano allertato gli enti ed i gestori della viabilità dell'arrivo di nevicate. Dovrebbero almeno sentire il dovere di chiedere scusa ai cittadini per una debacle nei trasporti del Paese ingiustificata e vergognosa, soprattutto se erano stati avvisate per tempo le società concessionarie autostradali, l'Anas e tutti gli enti responsabili della sicurezza e assistenza sulle strade italiane. Gli appelli, invece, sono stati puntualmente ignorati visto che nessuno ha messo in campo piani di emergenza adeguati».

Matteoli: «Ora si lavora per ripristinare, da domani dovremo valutare anche se ci sono responsabilità - ha detto il ministro dei Trasporti rispondendo ai giornalisti in occasione dell'inaugurazione del nuovo ponte sul Po - C'è una situazione di grande emergenza nel centro d'Italia, soprattutto in Toscana, io sono stato tutta la notte in collegamento con Ausotrade, con Anas e con le Ferrovie per cercare di ripristinare nel più breve tempo possibile i collegamenti. Mi pare che sia sia a un buon punto per quanto riguarda gli aeroporti si spera di riaprire almeno Pisa. Per quanto riguarda le autostrade c'è ancora una criticità sulla Cisa, sulla Roma-Firenze e nella zona di Pontedera».

Il ministro Altero Matteoli ha autorizzato, in deroga al calendario dei divieti, la circolazioni dei tir e dei mezzi pesanti per consentire la consegna delle merci. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti spiega che la decisione è stata presa «in considerazione delle avverse condizioni meteorologiche di ieri».

Fonte: Il Messaggero.it


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