I consiglieri comunali di sinistra, sconfessando lo Statuto Comunale, sanciscono che è possibile, per essi, derogare dalle regole della democrazia, porre a capo del Consiglio un uomo di loro fiducia, che si riserva il diritto di non osservare le prescrizioni obbligatorie dei regolamenti poste a garanzia delle opposizioni. È questa la conclusione che si trae a seguito del dibattito avvenuto in consiglio comunale a Figline Valdarno, nel quale tutte le richieste dell’opposizione sono state respinte. La maggioranza, sconfessando lo statuto comunale che prescrive come obbligo la neutralità del presidente, gli riconosce il diritto di intervenire, senza limiti di modi e di tempo, e senza che vi sia un moderatore, su tutti i temi in discussione, né gli nega la possibilità, come è già successo, di interrompere un consigliere qualora egli dica cose che contrastano con l’orientamento politico del presidente stesso.
Di fronte a questo ennesimo attentato alla democrazia, i consiglieri di PDL, UDC, Salvare il Serristori attueranno ogni strategia consentita dal Regolamento per sanare questo ennesimo vulnus alla democrazia, attuato da un partito che ormai di democratico conserva solo il nome.
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30/11/2010 ore 20:10 Ma è veramente così? È proprio vero che il Presidente del Consiglio Comunale di Figline si ritiene in diritto di intervenire in consiglio da uomo di parte senza che vi sia nessuno a moderarlo? Non si era mai sentito! Nemmeno Fini si comporta così! Veramente la democrazia è agli sgoccioli, a Figline più che altrove. Povera la nostra politica!!!
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre