Nelle settimane scorse abbiamo intervistato l’assessore all’urbanistica di Figline Valdarno, Valerio Fagioli, a margine di un incontro del Forum “ambiente e territorio” del partito Democratici di sinistra per la presentazione della variante al piano strutturale del Comune, tenutosi presso i locali del circolo ARCI Rinascita di Figline Valdarno.
Abbiamo chiesto all’assessore Fagioli perché è stato necessario rivedere il piano urbanistico e strutturale del Comune di Figline Valdarno: ci ha risposto spiegando che il regolamento urbanistico comunale scade ogni 5 anni (quello di Figline è scaduto nel 2006) e che, per quanto riguarda il piano strutturale, sono cambiate delle norme a livello regionale e nazionale, e quindi è necessario applicarle e, di conseguenza, aggiornarsi.
La seconda domanda ha riguardato il motivo per cui a Figline si è scelto di riqualificare abitazioni preesistenti e se questa linea strategica verrà perseguita, dato che non esistono nuovi lotti acquisibili per edificare: l’assessore ci ha confermato che questa sarà la linea del Comune per i prossimi anni, senza andare ad intaccare un metro quadrato in più di terreno per nuove costruzioni.
La discussione è rimasta sulla lottizzazione e sulla possibilità, ventilata da più parti, di costruire un asilo interaziendale nella zona industriale di Figline Valdarno. L’assessore Fagioli ha confermato la possibilità di costruire questo asilo, ma ci ha anche confidato che le aziende interpellate non si sono mostrate molto favorevoli all’iniziativa: problema non specifico di Figline Valdarno, ma di tutta l’Italia Centrale, dove questa tipologia di struttura non ha trovato consensi quanto nel Nord Italia. Se quindi il progetto dell’asilo interaziendale non dovesse andare in porto, Valerio Fagioli ci ha anticipato l’idea del Comune per l’area interessata: unica in tutta l’Italia Centrale, una zona dove poter fare scuola guida ai portatori di handicap (le più vicine a Bologna e a Roma), da situarsi nell’area industriale sotto al “Poggiolino”.
A questo punto abbiamo affrontato l’argomento riguardante l’area de “La Gaglianella”. Il Comune è in causa dal 2004 con la cooperativa, fallita, che ha costruito nell’area, per riprendere i terreni “a verde” e poter riqualificare la zona. In Provincia vi è già un progetto per la conclusione della variante che dal ponte dell’Arno dovrebbe arrivare fino ad Incisa (e che è stata inaugurata per una parte nell’ultimo mese): nel 2010 sarà costruita una rotonda a spese del Comune in via della Comunità Europea (zona Coop, dove ora c’è il semaforo); dall’altra parte sarà costruita un’altra rotonda, stavolta a spese dei proprietari del centro commerciale che vi sorgerà. Tutto ciò dovrebbe garantire un netto miglioramento della viabilità nella zona.
Il nuovo tema affrontato è stato il progetto del Comune sul “risparmio energetico”: si sta già lavorando per l’esternalizzazione della pubblica illuminazione, con conseguente cambio della tecnologia, lampade a basso consumo e una leggerissima diminuzione della quantità di luminosità, per avere un risparmio ancora maggiore. Nell’area di oltre 800 ettari compresa tra Restone e l’ex miniera nel Comune di Cavriglia è prevista la formazione di un “Polo dell’innovazione e dell’energia”, per promuovere investimenti, ad esempio su impianti fotovoltaici. I nuovi edifici pubblici e industriali avranno i pannelli fotovoltaici e i privati che li richiedessero possono benissimo montarli, come da regolamento comunale, a patto che trovino una posizioni che si confà all’edificio.
L’ultima domanda ha toccato la tematica dei principali interventi per prevenire gli allagamenti e il rischio idraulico. Valerio Fagioli ci ha detto che il Comune al riguardo sta terminando un progetto in Cesto da 3 milioni di euro; altri interventi sono stati fatti nella zona de “La Gaglianella” e di Ponterosso, tutti con contributi della Regione Toscana; verranno rialzati i ponti nella zona dello Stecco. Per le “casse d’espansione” sull’Arno siamo in dirittura d’arrivo, poiché verranno aperte le buste la prossima settimana; le “casse d’espansione” servono per salvaguardare la città di Firenze, ma nel progetto è inserita anche Figline e, soprattutto, la zona del Matassino. Una nuova “cassa d’espansione” riguarderà anche Restone.
Intervista a cura di Rosalba Boncompagni e Tommaso Lalli.
Fonte : Radio Valdarno
|