Ordine del giorno sul Crocefisso quale segno di fratellanza e di pace
L’interpretazione apparsa sulla stampa circa l’esito della votazione sull’ordine del giorno presentato
dall’UDC in consiglio comunale a Figline Valdarno appare riduttiva e poco centrata rispetto al tema in
discussione.
Nel corso del dibattimento, infatti, sia i consiglieri contrari che quelli favorevoli alla mozione si sono
espressi con toni e argomentazioni di elevata valenza civica e sociale, che fanno onore a Figline e ai suoi
rappresentanti; ne è risultata una votazione assolutamente libera e dettata da motivazioni di coscienza
personale.
Crediamo che non siano queste le contraddizioni della giunta Nocentini; contraddizioni sussistono
sicuramente nell’operato degli amministratori figlinesi, ma esse vanno ricercate in un contesto politico: in
primo luogo nell’incapacità di svincolarsi da una pesante eredità di gestione malaccorta della Cosa Pubblica,
che si è concretizzata negli ultimi tempi con la sentenza che ha gravato i figlinesi di una spesa di oltre due
milioni di euro; nell’incapacità inoltre di sviluppare valide infrastrutture senza l’appoggio di enti superiori,
come la realizzazione di una circonvallazione incompiuta che anzi appesantirà il traffico in prossimità di un
grande magazzino e di due importanti plessi scolastici; e infine nella pervicacia con cui si insiste a realizzare
un nuovo monumentale palazzo comunale, per il quale paghiamo già rate e interessi che ammonteranno ad
altri due milioni di euro.
Non vorremmo, dunque, che l’interpretazione superficiale di quanto accaduto nella scorsa seduta del
consiglio mascherasse l’incapacità o la non volontà di confrontarsi su questi temi, così importanti nello
sviluppo della nostra città.
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