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Sono stati poco meno di 1000, per l’esattezza 989, i bambini che questa dal 15 giugno al 4 settembre hanno partecipato ai centri estivi coordinati dal Comune insieme a 10 associazioni del territorio. Un impegno importante sia sotto il profilo delle risorse economiche (circa 120mila euro le somme stanziate direttamente dal Comune, oltre ai finanziamenti di Stato e Regione), sia dal punto di vista dell’organizzazione. Le linee guida del Governo sono arrivate solo alla fine di maggio, ma non hanno intaccato la tabella di marcia dell’Amministrazione, che il 15 giugno ha fatto partire puntualmente tutti i centri estivi dai 3 ai 17 anni creando l’occasione di un ritorno alla socialità dopo la chiusura delle scuole e il lungo lockdown. Venendo alle cifre, i posti disponibili sono stati 1666, mentre le richieste arrivate 1339 (1025 da residenti e 314 da non residenti); gli iscritti sono stati 989 (807 di Figline e Incisa e 182 dagli altri comuni), mentre i rinunciatari 350. La fascia di età con la percentuale più alta di posti occupati, il 77%, è stata quella dai 3 ai 5 anni (336 iscritti su 435 posti); la fascia 6-11 anni ha avuto il 52% (637 iscritti su 1211 posti), mentre la fascia 12-17 l’80% ma con soli 16 iscritti su 20 posti disponibili).
Come accennato, per agevolare la partecipazione delle associazioni, l’Amministrazione comunale quest’anno ha deciso di compiere uno sforzo economico importante: per prima cosa ha coperto interamente le spese anti Covid di tutti i centri estivi, dai guanti alle mascherine fino agli operatori jolly così come previsto dal DPCM dell’11 giugno, per un totale di circa 60mila euro. Ma c’è di più. Per non gravare sulle famiglie in un momento così delicato, l’Amministrazione ha pagato anche il pasto giornaliero di ciascun bambino, oltre quello degli operatori: alla fine i pasti totali somministrati nei lunch box (come previsto dal decreto come misura anti Covid) sono stati 6420 per un importo di circa 47mila euro. L’Amministrazione comunale ha poi coperto anche le spese (6600 euro) per i 74 bambini individuati dai Servizi sociali del Comune, in modo da garantire anche a loro un’occasione di socialità in questa estate particolare. Tutte queste spese (circa 122mila euro) hanno permesso di mantenere costi bassi per le famiglie, variabili dai 65 fino ad un massimo di 100 euro a bambino per settimana.
“I centri estivi sono stati forse il primo vero segnale della ripartenza dopo il lockdown - spiegano la sindaca e l’assessore all’Istruzione - ed era importante poter mettere a disposizione delle famiglie e dei bambini questa opportunità. Non è stato facile, soprattutto a causa di linee guida che sono arrivate tardi e hanno richiesto uno sforzo organizzativo non indifferente sia al Comune che alle associazioni che hanno aderito e che ringraziamo davvero per il lavoro svolto. Purtroppo le disposizioni anti Covid hanno creato delle limitazioni nel numero delle iscrizioni e non siamo riusciti a soddisfare le esigenze di tutte le famiglie. Chiudiamo però questa Estate Ragazzi 2020 con la consapevolezza di aver fatto il massimo per agevolare i genitori mettendo a loro disposizione una piattaforma per le iscrizioni online, personale dedicato e centri estivi sicuri nel pieno rispetto delle norme anti Covid. Adesso il nostro obiettivo è la ripartenza delle scuole, al quale stiamo dedicando lo stesso impegno affinché il ritorno sui banchi sia sicuro per tutti i nostri alunni”.
Un ringraziamento speciale, infine, alle dieci associazioni che hanno aderito all’Estate Ragazzi 2020 promossa dal Comune: ArcheoClub, Asd Gruppo Sport e Cultura, Atletica Futura, Centro Internazionale Loppiano, Conkarma, Coop. L’Inchiostro, La Tana dei Folletti, Parrocchia Sma-Oratorio Don Bosco, Pianabeto Jazz&Co, Salve! Healt to share.
Si ricorda, inoltre, che dal 29 giugno al 14 agosto il Comune ha attivato i centri estivi anche per la fascia 0-3 anni, comprensivi di servizio mensa (con consegna di pasto monoporzione, già sporzionato). A curare le attività, svolte in piccoli gruppi per un totale di 58 iscritti, sono state le educatrici abituali dei bambini. Anche in questo caso, per evitare di gravare sulle famiglie, i costi aggiuntivi dettati dall’emergenza Covid19 sono stati coperti dal Comune, grazie ad un investimento di 104mila euro circa.
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Comune Figline e Incisa Valdarno
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