Le pile sono un rifiuto pericoloso ma recuperabile. I rifiuti cui facciamo riferimento oggi sono pile e accumulatori portatili sia “usa e getta” che ricaricabili, usate per telefonini, videocamere o notebook. Molti di questi prodotti, quando vengono eliminati e diventano rifiuti, rientrano nella categoria dei “pericolosi”.
I componenti chimici che costituiscono pile e accumulatori, infatti, sono molto eterogenei e in continua evoluzione. Piombo, cadmio, nikel, litio, manganese, zinco e mercurio sono solo alcune delle sostanze che consentono di produrre l’energia di cui i nostri apparecchi elettronici o le nostre automobili hanno bisogno. Si tratta nella maggior parte di casi di sostanze da gestire con attenzione, sia dal punto di vista della salute umana che dell’ambiente; per questo NON possono essere conferite nei cassonetti stradali e NON devono essere abbandonate. Occorre raccoglierle separatamente per poterle avviare a recupero.
Quindi, quando dovete sostituirle, portate quelle vecchie ai rivenditori che dovrebbero essere attrezzati per farne la raccolta differenziata e per legge obbligati al “cambio 1 ad 1”, ossia comprate una nuova confezione devono ritirarvi la vecchia. Altrimenti potete conferire le vostre pile negli appositi contenitori che sono localizzati nelle sedi dei Comuni, negli ecobox e nei Centri di raccolta, nelle scuole del territorio servito da AER spa. Per maggiori informazioni contattate il nostro numero verde gratuito 800.011 895.
Ma, che cosa succede dopo al rifiuto correttamente conferito? Le pile e gli accumulatori raccolti subiscono diversi processi di trattamento in funzione delle tipologie di componenti di cui sono costituiti e con l’obiettivo di recuperare i metalli che li costituiscono da poter impiegare in nuovi processi produttivi.
Rubrica a cura del Servizio Comunicazione di Aer
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