Proseguono i nostri Dialoghi intorno alla Scienza iniziati l’anno passato con Confronto tra Scienza e Filosofia intorno alla ricerca del senso della vita tra il filosofo Sergio Givone e lo scienziato Carlo Bellieni. Quest’anno, invece, grazie alla figura di Primo Levi, vorremmo riflettere sulla dimensione umanistica della Scienza ricollegandoci a una lunga tradizione che riconosceva allo scienziato una dimensione fortemente culturale. Non tanto perché le scoperte scientifiche o le innovazioni tecnologiche influiscono direttamente e indirettamente sulla vita pratica e spirituale dell’uomo, ma in quanto è la cultura, intesa come modo di rapportarsi e osservare la natura, che permette alla scienza di comprendere e scoprire sempre cose nuove. Senza creatività, senza capacità riflessiva è difficile progredire anche nell’ambito scientifico. La cultura, come ricerca della verità, è una sola, nel senso che ha una sua oggettività e un modo proprio di lasciarsi cogliere indipendentemente dallo strumento di indagine utilizzato per raggiungerla. Levi, infatti, per la maggioranza delle persone è conosciuto più come scrittore che come scienziato ed è una riprova del fatto che le sue ricerche nell’ambito della chimica partivano da una domanda primaria sul senso dell’esistenza. Se negli anni della giovinezza si era dedicato alla chimica per migliorare la vita degli uomini, l’esperienza del campo di concentramento di Auschwitz lo costringe ad interrogarsi sulla natura degli uomini. Sempre nel tentativo di migliorare l’umanità, anche raccontandone la sua degradazione e malvagità.
Presso l'aula Magna dell’Istituto “M. Ficino”
Venerdì 4 ottobre, ore 18-20, seminario per i docenti,i genitori e la cittadinanza;
Sabato 5, ore 11.25-13, incontro con gli alunni del Liceo.
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