ALLA COMUNITA' SENEGALESE DI FIRENZE E FIGLINE VALDARNO
Data pubblicazione
15/12/2011 14:30:07
Alla comunità Senegalese di Firenze e Figline Valdarno
Vogliate accettare le nostre condoglianze e la nostra solidarietà per l’inaccettabile lutto che ci ha colpiti tutti martedì scorso.
Questi fenomeni, espressione di intolleranza e razzismo, non trovano spiegazione nella nostra società e non rappresentano in alcun modo la cultura del nostro territorio.
La Toscana, Firenze e non per ultimo il nostro Comune, hanno sempre significato sentimenti di solidarietà, accoglienza e rispetto per tutti gli uomini e le donne che hanno scelto di eleggere a casa propria questi territori.
Ci vogliamo fermamente allontanare da chiunque giustifichi l’avvenuta uccisione di un uomo, di un amico, di un fratello.
Non si può in alcun modo giustificare chi pianifica e mette in atto un così efferato delitto.
Vogliamo fermamente accusare anche chi, soprattutto spinto dall’ignoranza e dalla paura di accettare gli altri e le altre culture, inneggia ad eroe l’assassino di martedì.
Eroi sono tutti i cittadini che ogni giorno lavorano per rendere possibile che l’unica diversità che possiamo accettare sia quella che rende ognuno di noi un tassello unico, ma necessario, di un progetto comune di società civile e democratica, dove vogliamo vivere e far crescere le generazioni future.
Il Sindaco di Figline Valdarno Il Presidente del Consiglio Comunale
Riccardo Nocentini Massimiliano Morandini
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20/12/2011 ore 17:20 Carissimi "amici di penna", vorrei cogliere l'occasione per Augurarvi sinceri Auguri di Buone Feste e di Buon Anno 2012 a voi ed alle vostre Famiglie.
Pazienza se qualcuno di noi, sbagliando, a volte va "fuori misura" - Come linea di pensiero, credo ciò che ciò conta veramente riguarda il fatto che si possa dialogare,in "assoluta" libertà, anche su una piazza virtuale come questa. E' la libertà, la responsabilità più grande che sia stata posta sotto la nostra tutela da chi ci ha preceduto.
Un caro saluto a tutti voi - James Connolly
18/12/2011 ore 11:39 Io credo che chi più chi meno, la vicenda dei ragazzi Senegalesi e la loro morte abbia lasciato segno in tutti noi, destra e sinistra...il delitto è sempre inaccettabile significa disumanità e odio e fine di ogni libertà e democrazia, questo ci ha indotto comunque ad una riflessione "perchè è accaduto?" i nostri governi spesso hanno usato parole come "Tolleranza" io non credo sia la parola più efficace per aiutare questi popoli che fuggono dai loro territori per forze maggiori, "la comprensione" è di gran lunga la migliore, non solo comprendere le loro vite, spesso travagliate, ma anche far comprendere a loro la nostra vita e le nostre difficoltà, sono in contatto con stranieri ogni giono, ascoltando loro spesso ho capito molte cose anche di me stessa.
Perciò Le condoglianze sono ufficialmente importanti, ma alla fine più importante sarà quello che le istituzioni e soprattutto la gente, cercheranno di imtraprendere per far si che questo non accada mai più! Facciamo tutti un passo avanti e un calcio definitivo ad ogni forma discriminatoria!
15/12/2011 ore 15:42 Dispiace di non essere stato contattato per controfirmare quanto sopra.
Concordo pienamente e controfirmo, seppur virtualmente il documento.
Roberto Renzi
Vice-Presidente del consiglio comunale
17/12/2011 ore 18:18 Io invece non concordo per nulla; questa lettera non è indirizzata ai senegalesi, perché contiene delle frasi che essi non riuscirebbero a decifrare. Loro parlano poche parole di italiano, non capirebbero mai "eleggere a casa propria questi territori", ma direbbero invece "venire a stare in Italia"; non comprenderebbero "inneggia ad eroe l'assassino", casomai "chiama eroe uno che invece è un assassino". Il tutto per tacere dell'"efferato delitto" che forse neanche qualche italiano sa esattamente cosa vuol dire.
Suggerisco al signor Morandini, e tutti quelli che vorrebbero fare politica ma non hanno contatto diretto con la gente, di andare fra i senegalesi, gli extracomunitari, i poveri, parlare dal vivo la loro lingua, capire le loro esigenze e le loro aspettative. E se avanza un po' di tempo, magari, anche parlare con i figlinesi, incontrarli e capire come mai questo Natale appare, specie nel centro storico, così triste e vuoto.
17/12/2011 ore 18:31 Caro sig. Chesterton, in linea di principio posso condividere la sua posizione, bisogna avvicinarsi alla gente con cui si parla, altrimenti il messaggio, anziché un sincero cordoglio, assomiglia più ad uno stereotipo demagogico. Noto una curiosità nella sua risposta (capirà... è mia abitudine ficcare il naso nei minimi particolari): La lettera è firmata dal sig. Morandini e dal Sindaco, ma lei accusa solo il sig. Morandini di non parlare "la lingua degli extracomunitari". Posso provare a indovinarne il motivo... Sarà forse perché il sig. Connolly, con il suo "consigliao comunale" ha già fatto un grosso passo, almeno in direzione degli immigrati brasiliani?
20/12/2011 ore 16:00 Il linguaggio di Eolo è molto al limite, parla qui come parlerebbe un bottegaio in piazza, ma a leggere bene i suoi messaggi non gli si possono rimproverare offese dirette, e mi sembra riduttivo giudicare il suo malessere un retaggio dei tempi andati, perché - basta girare per Figline per capirlo - è un malessere condiviso dai più. Capisco come il sig. Connolly si sia risentito (ma forse era meglio se non lanciava il sasso, alquanto inappropriato in questa sede, accettando la solidarietà di Renzi e finendola lì). Vorrei stigmatizzare invece il comportamento, questo sì gravemente offensivo, di chi accomuna il sig. Connolly (o il sig. Nocentini, dal messaggio non si capisce) a persona dedita a pagare i trans. Al proposito faccio appello ai gestori del sistema perché i messaggi realmente diffamatori siano filtrati.
P.S. Nessuno dei presenti ha mai detto che Connolly fosse il sindaco, se non sbaglio lo disse tempo fa Mercurio, ed io notai solamente come Connolly stesso si fosse assunto la paternità di una frase del sindaco. Ma non importa; vorrei ricordare a tutti che ognuno può scrivere qui, senza offendere, e senza che debba rivelare la sua identità, che potrebbe addirittura essere collettiva (più persone che scrivono sotto un unico soprannome). Per quanto mi riguarda il sig. Connolly può essere chiunque, gli operatori possono controllare la paternità dei messaggi dalla mail, ed anche eventuali errori di battitura del nome, che chiaramente sono una svista (veniale, ma non tanto per chi veramente ammira lo stoicismo del leader irlandese). Rimane una persona che scrive qui, civilmente, a volte in maniera non condivisa ma comunque è degno di rispetto.
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre