"Le omissioni, le reticenze e le dimenticanze dell' assessore Provinciale all'Ambiente sulla discarica a Le Borra": intitola così il capogruppo di Rifondazione comunista in Provincia Andrea Calò una sua nota sulla discarica de Le Borra. Di seguito il testo.
"Nuovo colpo di scena sulla discarica: per puro caso viene scoperta una determina dell'Autorità di Ambito Toscana Centro (n.57 del 25 maggio 2010) con la quale viene deciso l'affidamento a ditte specializzate in studi di fattibilità.
Per mesi abbiamo chiesto alla Giunta Provinciale attraverso interrogazioni e domande di attualità che chiarisse le procedura avviate in merito alla realizzazione della discarica Le Borra dove insiste vincolo idrogeologico, paesaggistico e protezione idrogeologica senza mai ricevere alcuna risposta o indicazione concreta.
Inquietante il fatto che l'Assessore provinciale all'ambiente non abbia mai informato il Consiglio Provinciale sull'affidamento a imprese private che si occupano di studi di fattibilità di impianti: omissione, reticenza o dimenticanza?
Nel merito l'ATO Toscana Centro aggiudica alla società OIKOS Progetti Srl con sede a Milano la redazione degli studi di fattibilità per i nuovi impianti di gestione dei rifiuti: discarica a Le Borra (Figline V.no) e impianto di trattamento termico in località Testi (Greve in Chianti) assumendo un impegno di spesa di 36000,00 euro di cui 6000,00 euro di iva a carico dell'esercizio finanziario 2011 dell'ATO.
La determina viene emanata a seguito dell'assemblea consortile con la quale viene approvato il bilancio 2010 e il bilancio triennale 2010-2012 (delibera n. 3 del 19/03/'11).
L'affidamento degli studi di fattibilità viene assunta al fine di procedere agli approfondimenti progettuali per due impianti di futura realizzazione e poiché l'ATO non dispone di uffici e risorse con specifiche competenze in materia di progettazione e vista la necessità di provvedere in tempi celeri al completamento degli atti di gara per l'affidamento al gestore unico vengono individuati un pool di esperti. Successivamente l'Ato specifica che al fine di effettuare una comparazione sul versante degli approfondimenti tecnici viene però effettuata una indagine anche con altra ditta specializzata nel settore ovvero lo Studio associato Stingea con sede a Firenze. Su il costo di questa operazione non viene indicato l'importo.
Dunque è arrivato il momento che la Provincia di Firenze dica la verità e mostri tutti gli atti e le carte che ci sono dietro l'affaire a Le Borra. Su questa nuovo ritrovamento Rifondazione Comunista ha presentato una interrogazione urgente poiché è necessario che sulla discarica non venga omesso niente soprattutto perchè è in gioco la tutela della salute e dell'ambiente. Sul piano politico e istituzionale grave è il comportamento di basso profilo assunto dall'Assessore Renzo Crescioli e la modalità poco trasparente utilizzata sulla gestione del piano dei rifiuti".
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19/11/2011 ore 23:59 Crescioli (L'Unità 12/7/2011, pag. III) “....Nel recente passato abbiamo perso tempo prezioso. C'è stata una politica del rinvio. Forse qualcuno pensava che si potesse risolvere il problema dei rifiuti senza fare impianti in questa area.” Interessante sarebbe sapere quali iniziative sono state adottate o si intendono adottare. Il Piano è praticamente fermo dal 2007 ad oggi. In quattro anni, dal 2007, niente è stato fatto ed i rifiuti dell’ATO 6 vengono “esportati” con costi enormi per i cittadini e le imprese. Esportati sulla costa toscana ed a Podere Rota. Questo export di rifiuti costa – in più - ai cittadini dell'ato 6: 13,70 euro a tonn per la discarica, 17,50 a ton per il disagio ambientale alla provincia che li riceve e 16 euro alla regione come tributo di conferimento. Questo export non continuerà all’infinito. Crescioli ha chiarissima la questione sul tappeto. Tant’è vero che la voleva risolvere (almeno sul versante Valdisieve-Valdarno F.no e Valdarno Aretino-Provincia di Arezzo) con il protocollo del 20 aprile 2011. Che – ricordiamolo – risolve il problema al Valdarno F.no con Podere Rota fino al 2014, ma obbliga l’Ambito di Firenze a farsi carico – secondo il principio di reciprocità - dei rifiuti del Valdarno aretino oltre ai propri dopo che chiuderà Podere Rota. Domanda: se non parte Selvapiana dove andranno i rifiuti del Valdarno aretino e fiorentino oltre a quelli della Valdisieve? Se non alle Borra dove? Crescioli insieme al Sindaco di Figline sanno dirci questo? Il Sindaco di Figline sa dire dove sta l’interesse pubblico nel comprare un terreno vincolato ad area mineraria ed allo stato attuale sotto vincolo idrogeologico per oltre 600 mila euro di soldi nostri? Come si giustifica amministrativamente e finanziariamente, rispetto ai compiti preminenti di un Comune, una simile spesa? E’ un investimento, un opera pubblica, una messa in sicurezza idrogeologica? Pare proprio di no è semplicemente il prepararsi per una discarica. Ma se la discarica – come pare evidente dai vincoli e dalla situazione morfologica ed anche da altre variabili – non sarà realizzabile. Perché sperperare, immobilizzandoli, oltre 600 mila euro di danaro pubblico? (a proposito mica sarà anche questa l’ennesima bugia?) Che ce ne faremo di un terreno nascosto tra le buche della vecchia miniera dell’ENEL? Non ci vorranno mica raccontare la favola della green Economy (siamo grandicelli per le favole). Se si intende o si spera di trovare le soluzioni (anche difficili) a problemi cosi complessi con sotterfugi, reticenze, depistaggi ed omissioni, non si è ancora capito che il vento sta cambiando. Una fase storica è finita ed è finita per tutti non solo per gli altri. Sarà solo con la trasparenza e con la condivisione consapevole che si potranno trovare le soluzioni adeguate. Una cosa è certa, noi cittadini vigileremo.
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre