Ormai si sprecano le prese di posizione sulla prevista discarica delle Borra, tra chi è sensibile e preoccupato chi si reca in audizione dalla Commissione Ambiente della Provincia chiedendo, alla stessa Provincia, di soprassedere in quanto il sito non è idoneo, ed il Sindaco che ha già comprato il terreno interessato dalla discarica e forte di questo dice “abbiamo imposto, rispetto al Piano Industriale di Ato, che la discarica non fosse realizzata secondo canoni ormai superati, ma che fosse un deposito per ceneri e inerti all’interno del sistema di Ato da realizzarsi quando ci saranno i termovalorizzatori.
Non vorremmo che il nostro silenzio inducesse ha pensare che in merito alla discarica e alla gestione dei rifiuti il PDL non ha una sua opinione o peggio niente da dire in merito.
Al contrario di cose da dire ne abbiamo e molte in anni passati ne abbiamo dette e fatto proposte, magari inascoltate, per cui non siamo ne meravigliati ne stupiti conosciamo il Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Firenze:
Le polemiche le prese di posizione del Sindaco, di liste civiche nascenti, così dette ambientaliste, di partiti dell’estrema sinistra che hanno condiviso spesso se non sempre le politiche ambientali e i programmi delle amministrazioni regionali e provinciali in merito al sistema di gestione dei rifiuti ci lasciano perplessi o peggio allibiti.
Della previsione e realizzazione di una discarica nel territorio del Comune di Figline, ne parla il Piano Regionale del 21 dicembre 1999, scelta fatta propria dal Piano di Gestione dei Rifiuti Urbani ed Assimilati in vigore dal 28 febbraio 2000 nella Provincia di Firenze e riconfermata nel Piano Straordinario tramite la LR. 61 del 22 novembre 2007.
Constatiamo, ed i cittadini devono sapere che dal momento dell’approvazione di quel piano sono trascorsi ormai dieci anni senza che lo stesso sia stato messo in atto, sperando che siano sempre gli altri i vicini a farsi carico di risolvere la questione dei rifiuti.
Di fatto il centrosinistra in Toscana ha preferito conservare lo stesso Piano Regionale del 1999 e confermare la pianificazione alle province, secondo un modello che in questo settore non ha dato i risultati sperati, ne in termini di raggiungimento degli obbiettivi ne in termini di efficienza.
Da anni si parla di difficoltà del settore rifiuti in Toscana, difficoltà a realizzare ogni tipo di impianto programmato, cicli industriali poco flessibili e scarsamente aperti a nuovi sistemi e tecnologie, con un progressivo esaurimento dei volumi in discarica e non ultimo l‘incapacità degli enti locali, nella quasi totalità dello stesso colore politico, a rispettare le scadenze previste dalla legge nazionale e regionale.
In sostanza, in questi anni, si è preferito ancora una volta l’immobilismo e la vecchia costosa e poco sicura strada delle discariche, invece di risolvere un problema quello dei rifiuti, che presto toccherà per problemi ambientali , per i costi lo sta già facendo , anche la nostra vallata.
Noi crediamo sia necessaria una rapida inversione di tendenza e che si debba ripensare l'ipotesi formulata dal Piano Regionale e fatta propria dal Piano Provinciale di Gestione dei Rifiuti ed Assimilati per il nostro Comune, che prevede in località Le Borra la realizzazione di un’impianto di discarica, così è scritto nelle carte del piano e mai smentite da nessuno e avanziamo una proposta a Comune e Provincia per quanto di loro competenza:
perché, visto che la località Le Borra, facente parte di un’area classificata dallo strumento urbanistico vigente nel Comune di Figline come “area industriale da definire tramite un progetto direttore", non prevedere che la parte interessata alla discarica possa essere meglio utilizzata, facendo in modo che lo smaltimento dei rifiuti debba avvenire, oltre che con la riduzione degli stessi, il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero di materia prima, anche favorendo forme di smaltimento dei rifiuti che prevedano l’utilizzo degli stessi come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.
Tutto ciò a copertura del fabbisogno di smaltimento dei rifiuti del Valdarno (una sorta di federalismo della nettezza), in modo da evitare che l’immondizia prima di essere smaltita debba viaggiare per chilometri con costi esosi per la collettività.
Un modo più moderno, efficiente, tecnologicamente più avanzato e sicuro a costi più bassi, nell’interesse dei cittadini.
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01/12/2010 ore 13:24 Ho letto con attenzione lo sfogo di Eolo e le citazioni di Roberto G. Pur non condividendo l'esasperazione del primo, lo capisco, se, come sembra, ha un piccolo negozio che fatica a stare in piedi grazie ai costi crescenti dell'energia e all'inadeguatezza dei servizi offerti dal nostro comune. Roberto G si pone su un piano diverso; citando il dr. Burgio allarga il problema ad una dimensione superiore, ma evidenzia nel contempo alcune contraddizioni insite nelle dichiarazioni stesse attribuite (uso questo verbo perché il dr. Burgio non è qui a discutere, e quindi non possiamo sapere se dice veramente questo, magari fosse uno degli esperti che vengono a Figline!) al suddetto.
primo: i combustibili fossili sono impiegati massicciamente per la produzione di energia; essi non sono eterni, pur tuttavia la loro entità pare abbondantemente sottostimata. Non bisogna dunque fare catastrofismo (quello che invece traspare dalle parole "gigantesca camera a gas" o "gigantesco forno crematorio" ma bensì consapevole informazione e ricerca tecnologica. Forse un medico non è la persona più indicata per questo.
secondo, come sottolinea anche Eolo: l'energia oggi è indispensabile, essa fa marciare il nostro mondo, le aziende che ci danno lavoro e ci consentono di portare a casa lo stipendio, quegli stessi ospedali dove lavora lo stesso dr. Burgio (ma lo sapete quanta energia consuma un ospedale per il riscaldamento, il condizionamento, l'acqua calda, l'illuminazione, i servizi, le apparecchiature? Ebbene, quando il Dr Burgio entra in un ospedale sappia che se si mettessero in pratica i suoi suggerimenti, ammesso che egli abbia detto veramente tutto questo, non avrebbe la TAC, la RMN, i raggi X... non avrebbe nemmeno la luce, il riscaldamento, i lenzuoli puliti... pensateci!). E l'energia va fatta. Come? Purtroppo abbiamo vent'anni di ritardo sull'Europa, ed una dipendenza forte dai paesi vicini che usano il nucleare. Noi la facciamo soprattutto bruciando olio combustibile, quindi purtroppo le fonti si esauriscono comunque. Dice sempre Eolo: "se bruciando i rifiuti si risparmia il petrolio, tanto meglio" questo è vero fino ad un certo punto: i rifiuti, come il petrolio, vanno bruciati con la massima attenzione per le emissioni, da abbattere quanto più possibile. Forse le emissioni zero sono un'utopia come i rifiuti zero, ma è là che si deve tendere.
Terzo e più importante: si dice che se fossero costruiti gli inceneritori essi brucerebbero tonnellate di materiali riciclabili: qui occorre rivalutare il primato della Politica, quella vera: sta ai politici gestire l'apparato in modo che all'inceneritore vadano, dopo la differenziazione, solo quei rifiuti che non possono essere riciclati. Il sistema va governato, non subìto. Quindi il problema torna politico, servono politici autorevoli e in grado di non farsi sopraffare dal sistema economico. Ma non si può cancellare semplicemente il problema dicendo che "siccome verrebbe tutto usato in maniera pericolosa, allora non se ne fa di niente". Cerchiamo invece di gestire in maniera corretta tutta la filiera dei rifiuti, riciclando più possibile e incenerendo solo quello che non si riesce a trattare altrimenti. La buona coscienza sta nell'usare consapevolmente le risorse che abbiamo, non nel metterle fuori servizio. Se si fossero sospese le ricerche sull'elettricità quando il primo emulo di Franklin morì per una scarica di un fulmine, adesso ci illumineremmo ancora tutti con le candele, non esisterebbe l'elettricità né il progresso che ha fornito a tutti quei medici colleghi dei dottori da voi citati mezzi nuovi e moderni per combattere le malattie.
Taccio infine sui riferimenti alla guerra, all'uso di proiettili con uranio impoverito o con altri veleni. È un esempio doloroso di come l'Uomo possa smarrire la ragione, e diventare lupo per il suo simile. Ma il tentativo di inserire in un discorso come questo tali fatti dolorosi appare come il colpo di coda del catastrofismo, usato solo per colpire le menti di coloro che non sono preparati; un elemento demagogico che non va certo a sostegno della credibilità dell'interlocutore.
03/12/2010 ore 00:38 Gli inceneritori diventano termovalorizzatori solo se hanno una resa energetica positiva. Il principale combustibile dei termovalorizzatori, ossia il materiale che ha una resa energetica alta ed economicamente utile è la plastica. Che scelta può fare il politico allora, bruciare la plastica e produrre diossina o riciclarla? A Figline c’è anche un'altra questione; che interesse ha l’AER a favorire la raccolta differenziata se poi la stessa AER (o chi per essa secondo uno schema di scatole cinesi come succede a San Giovanni per Podere Rota) gestirà anche l’inceneritore della Rufina?
Brucia o ricicla? Spero di non essere additata come arrogante, cerco di informarmi, leggo. Se lo vogliamo possiamo informarci tutti senza troppi preconcetti, gli strumenti non mancano.
02/12/2010 ore 09:33 Dici bene il sistema va controllato (sempre che non sia dannoso anche dopo la scrematura dei rifiuti da recuperare)ma mi domando come puoi controllare un sistema dove i politici (tutti)delegano o appaltano la gestione a consorzi o imprenditori che lubrificano i suddetti, che oltretutto i gestori diventano anche controllori del sistema e dei gestori . Con questa mentalità la nostra politica (tutta)gestisce il Paese facendo in modo che chi ci guadagna sono i politici le mafie e i grandi imprenditori (gestione dei rifiuti ,grandi opere,calamità naturali e anche energie alternative vista l' ultima puntata di Report)mentre i cittadini continuano a tirare a campare .
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre