Cita Dante Alighieri («noi non facciamo per viltà il gran rifiuto»), il presidente della regione Enrico Rossi per motivare la disponibilità della Toscana a ricevere una parte dei rifiuti che Napoli e la Campania non riescono a collocare. Una disponibilità, precisa, che non vuole rappresentare un aiuto al governo Berlusconi ma ai cittadini napoletani, in nome della solidarietà.
Mercoledì mattina il ministro Fitto ha convocato a Roma le Regioni, alle quali chiederà di accogliere «una limitata quantità di rifiuti e in un tempo limitato, non oltre un mese». Per ora il governo ha raccolto molti no e la disponibilità solo di Toscana e Molise. Il sistema dello smaltimento dei rifiuti in discarica in Toscana si basa su tre grandi siti: Peccioli, Rosignano Marittima e Terranuova Bracciolini.
Proprio a Rosignano sono arrivate nel 2006 circa 1.500 tonnellate di rifiuti dalla Campania, altre 1.300 sarebbero dovute arrivare nel 2008, durante una delle periodiche emergenze, ma furono destinate altrove. Le prime due discariche non avrebbero grossi problemi a ricevere 1.500 tonnellate a testa. Certo la Toscana, con una raccolta differenziata al 38 per cento (l’obiettivo indicato dalla legge è il 45) e con pochi termovalorizzzatori rischia di trovarsi fra un paio di anni con le discariche piene. Alfredo De Girolamo, presidente di Cispel, apprezza il «senso di responsabilità istituzionale di Rossi» ma sottolinea la necessità di accelerare i tempi, in base a una precisa strategia industriale per realizzare termovalorizzatori di area vasta. E chiede un forte impegno per un distretto del recupero e del riciclo «perchè oggi in Toscana il mercato del riciclo stenta a decollare e manca una forte iniziativa pubblica in questo settore».
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