Ci sarà anche il Centro Documentazione Donna a Festivaldarno 2010, in piazza con una serie di iniziative che vanno dalla letteratura alla fotografia. Nel corso della manifestazione sarà infatti allestita una galleria con gli scatti partecipanti a “Obiettivo Donna”, il concorso fotografico promosso dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Figline, dal Comitato Pari opportunità e appunto dal Centro Documentazione Donna.
Il tema del concorso è unico e ovviamente ha a che fare con la femminilità e l’essere donna. I 152 scatti inviati da 55 concorrenti da tutta Italia saranno quindi esposti in occasione di Festivaldarno il 17 e 18 settembre in piazza Marsilio Ficino. Le fotografie saranno esaminate e selezionate da una giuria popolare formata dai visitatori della mostra e da una giuria qualificata. I primi tre classificati riceveranno in premio un abbonamento annuale alla rivista "Fotografare" (1° classificato), un abbonamento annuale alla rivista "Almanacco Fotografare" (2° classificato), il libro fotografico "Anna Maria Tulli Composit. Catalogo della mostra" (3° classificato); la premiazione si terrà nella giornata del sabato.
Sempre il sabato, alle ore 17,30, il Centro Documentazione Donna di Figline presenterà presso il suo stand una performance dell’associazione Donne in cammino “Voci dal futuro” di Pelago: “Donna come l’acqua di mare, appunti di viaggio nel cuore in pensieri, parole e musica”. Alle ore 19, invece ci sarà la presentazione del libro “(D)istanze scomode – o, se preferite, di stanze scomode – racconto” alla presenza dell’autrice Claudia Fingerle Panini: interverranno anche lo psicanalista Lorenzo Zino, Monica Barducci della Scuola di Psicanalisi Critica, la psicologa Serena Bernini e Monica Balsamello, consulente editoriale Ibiskos Editrice Risolo. Il libro interpreta Parole non pensate, ma che si agitano dentro bramose di farsi voce, bisogni e situazioni che si misurano con la distanza dall’altro e da se stessi, distanze che si accorciano con la pratica della psicanalisi. Il racconto di Claudia Fingerle Panini raccoglie l’intenso intreccio di vite semplici con il male di vivere, con il peso del dolore che la vita, inevitabilmente, comporta.
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