L'interpretazione data da “La Nazione” dell'ultimo comunicato UDC è palesemente forzata e rischia di distogliere l'attenzione dai problemi reali.
Come UDC ci siamo sempre considerati una “forza di governo”, a tutti i livelli, pronti ad applicare le nostre idee e proposte qualora fossimo chiamati a farlo dagli elettori.
Di fronte ad una giunta che, modificando precedenti scelte, accoglie in parte quanto anche da noi proposto circa il calcolo delle tariffe dei servizi scolastici, non possiamo che esprimere apprezzamento e condivisione. Al di là del singolo provvedimento rimaniamo negativi verso la politica familiare di questa giunta che non persegue alcuna strategia di reale sostegno alla famiglia, considerando che non esistono solo gli indigenti ma tutta una platea di situazioni che dovrebbero essere considerate. Ad esempio la mancata introduzione del “quoziente familiare” che avrebbe permesso, come integrazione all'Isee un maggior equilibrio per le famiglie numerose.
Da qui a modificare la nostra scelta di opposizione il passo è non solo lungo ma gigantesco.
Il nostro essere antitetici rispetto al blocco di potere che gestisce Figline da decenni non può essere cambiato da una decisione tecnico-politica come quella in discussione.
Certamente lavoriamo per cambiarlo, magari insieme alle componenti economiche, politiche e sociali interessate ad un paese più moderno, meno burocratico e più vitale che possono, queste si, provenire da tutti le tradizioni.
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Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre