E' guerra aperta sugli autovelox. Se da una parte soprattutto le Amministrazioni locali hanno puntato con decisione sulle apparecchiature fisse per la sicurezza stradale (e per avere un modo sicuro per fare cassa), la normativa nazionale si è fatta più stringente.
Così, mentre le temute macchinette spunatano come funghi sulle strade, gli automobilisti sempre più spesso impugnano la sanzioni e presentano i ricorsi.
Negli ultimi anni sono addirittura nati i siti internet che guidano i cittadini nelle pratiche legali, e sono state inventate apparecchiature (come per sempio il Coyote) per rilevare la presenza dei famigerati autovelox e salvare così le patenti. Ma la multa, prima o poi, arriva a tutti.
Per far valere le proprie ragioni in tribunale basta sapere che molti rilevatori fissi sono sitemati in strade in cui non potrebbero stare, e che quindi le multe che arrivano sono illegittime.
Per esempio, nelle strade di quartiere gli agenti dovrebbero utilizzare solo autovelox mobili e contestare immediatamente le infrazioni.
A presentare due istanze dei "multati" davanti al giudice, ed a vincerle, è stata la dottoressa Stefania Foggi, di Figline Valdarno, alla quale sono stati accolti due ricorsi per le infrazioni contestate a Figline, in via Fiorentina, ed a Rignano, in via Roma. Multe da 168 euro l'una recapitate a casa dei due malcapitati automobilisti che però non si sono arresi davanti all'arrivo del verbale ed hanno presentato un ricorso che ora hanno vinto.
"La dispciplina normativa relativa all'uso dei mezzi tecnici di controllo della velocità - spiega Stefania Foggi - stabilisce che, mentre nelle autostrade e nelle strade extraurbane principali la violazione può essere contestata tramite apparecchi di controllo a postazione fissa - come il modello autovelox 104/c presente sulla maggior parte delle strade del Valdarno e di Firenze - , nelle strade extraurbane secondarie e nelle strade urbane di scorrimento la contestazione deve essere immediata, salva l'esistenza, pena la illegittimità dell'accertamento, di apposito decreto prefettizio che esonera l'autorità accertatrice dal suddetto adempimento"
Insomma, termini giuridici per dire che non su tutte le strade possono essere rilevate le multe con queste fatidiche macchinette elettroniche con fotocamera incorporata.
"Infine - conclude la dottoressa - nelle strade urbane di quartiere e locali, nelle quali rientrano sia via Fiorentina che via Roma, la violazione non può essere rilevata mediante dispositivi di controllo. In queste strade la contestazione deve essere immediata."
Ed allora la domanda è lecita: se da una parte i rilevatori sono regolari e svolgono a pieno il loro compito, ed altri sono presenti sulle strade solo per dissuadere gli automobilisti e non rilevano in realtà la velocità, quanti invece sono illegalmente attivi nei centri urbani, ed attualmente in funzione, creando anche pericolo per gli automobilisti?
Intanto però i ricorsi valdarnesi sono stati vinti. E, sarà una coincidenza, ma i due autovelox contestati sono stati recentemente spenti. Meglio così. Perchè altrimenti alla valanga di multe recapitate agli automobilisti, potrebbero seguire una altrettanto lunga lista di ricorsi. Che, dati i precedenti, difficilmente saranno persi.
Fonte. Il Nuovo Corriere di Firenze
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