FALIERO CHIARANTINI PREMIATO CON LO STEMMA DI INCISA
Data pubblicazione
09/12/2013 09:30:55
Si è salvato perché sapeva lavorare, “perché avevo – come dice lui– un mestiere nelle mani”. E’ la storia, in estrema sintesi, di Faliero Chiarantini, sopravvissuto alla persecuzione nazista grazie alle sue capacità nel settore meccanico, che gli consentirono di andare a lavorare, seppur come prigioniero, negli stabilimenti Bmw dopo essere stato fatto prigioniero all’età di diciannove anni e poi deportato nel campo di concentramento di Dachau. E venerdì pomeriggio nella Sala consiliare, il sindaco Fabrizio Giovannoni e l’assessore Tamara Ermini gli hanno consegnato una pergamena e lo Stemma di Incisa, la massima onorificenza del Comune, affinché la sua storia sia un esempio di vita per un’intera comunità.
In questa occasione, il sindaco Giovannoni ha inoltre presentato il libro “Albo d’onore dei caduti della Prima guerra mondiale” a cura di Antonio Losi. Si tratta di una vera e propria ricerca storica sui caduti incisani durante il grande conflitto: nell’opera, pubblicata dal Consiglio Regionale della Toscana e già inserita fra i titoli a disposizione della Biblioteca della Camera dei Deputati, se ne contano 105.
Gli appuntamenti con la storia locale non sono però finiti, perché venerdì 13 dicembre gli amministratori comunali di Incisa (dal 1946 ad oggi) saranno protagonisti di un incontro in cui si celebrerà la fine istituzionale del Comune, che dal prossimo 1° gennaio andrà a fondersi con quello di Figline Valdarno. L’invito è esteso a tutti i cittadini che vorranno partecipare (ore 16,30 Sala consiliare).
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L'iniziativa rientra all'interno del progetto Sampei, presentato dalla Conferenza educativa di Zona Fiorentina Sud Est e rivolto ai giovani che non studiano, non lavorano e non cercano un impiego