Quello di “Giustizia” è un concetto astratto, superiore, spesso irraggiungibile, al quale l’Uomo aspira per tutta la vita. La giustizia cui ci riferiamo nel linguaggio di tutti i giorni è semplicemente l’applicazione corretta della Legge; anche questo, se compiutamente perseguito, sarebbe un obiettivo desiderabile. Ma la giustizia che sentiamo invocare nelle piazze, ora dall’uno ora dall’altro contendente dell’agone politico, spesso è solamente un pallido simulacro dell’Ideale originale. Mi riempie di sconforto sentire invocare gli strali della “giustizia” contro questo o quell’antagonista, colpevole semplicemente di appartenere ad un diverso schieramento, così come mi riempie di sconforto udire, dai banchi della massima assise parlamentare, termini quali “stupratore della democrazia” indirizzati verso l’avversario. Appare pertanto incompleta e parziale la lettura data da alcuni organi di stampa al mio precedente comunicato, il quale era stato riduttivamente interpretato come un attacco alla “Lista per Figline”. I concetti espressi valgono per tutti i contendenti, i quali debbono avere il massimo rispetto della Legge, se non della Giustizia, ed astenersi dal piegarla ai loro desiderî o plasmarla sulle proprie necessità. Questo pensiero, se calato nella realtà figlinese, porta alla conclusione che una campagna elettorale nella quale il Leitmotiv fosse l’incombenza delle manette e del carcere nascerebbe viziata e malata; la Legge deve fare il suo corso e la Politica seguire il proprio: dobbiamo avere quel rispetto dei ruoli che da più parti sembra mancare e che conduce ad un crepuscolo incerto nel quale i Poteri dello Stato si sovrappongono e si confondono, in un conflitto che nulla lascia presagire di buono.
È dunque estremamente improprio, incorretto, fuorviante presentarsi all’elettorato non come politici attenti alle esigenze della Cittadinanza e alle necessità del territorio, con le soluzioni e le idee per risolvere gli annosi problemi della nostra città, ma piuttosto come fautori di un giustizialismo indiscriminato che salta a piè pari ogni passaggio istituzionale. I problemi della Città si risolvono con il confronto e il dibattito; se poi emergono fatti che potrebbero avere risultanza civile o penale, se ne informa la Legge, come, alla bisogna, hanno fatto in questi anni i consiglieri comunali di opposizione in un attento e continuo lavoro che ora si vorrebbe invano disconoscere, ma anche con discrezione, senza appuntarsi sul petto medaglie di cartone per fregiarsi del lavoro costante e onesto dei magistrati inquirenti.
Ing. Alessandro Papini
Consigliere Comunale uscente a Figline Valdarno Presidente del Gruppo Consiliare UDC
Capogruppo del Nuovo Polo Per Figline alle Elezioni Comunali 2011
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01/05/2011 ore 13:24 questa lè proprio bellina, allora ogniuno dei candidati gli è responsabile di tutti, sarebbe come dire che se nella lista della sinistra per figline cè un divorziato allora la lista per la famiglia lè tutta una montatura, o come dire che se nella lista del PD ci sono due inquisiti allora nella lista Di Pietro sono tutti bugiardi perchè sostengono gli inquisiti. ma come si fà a accumulare tutta una serie di castronerie come quelle di zorro?
01/05/2011 ore 17:57 Ho letto con attenzione tutta la discussione; francamente mi sembra campata sul nulla. Non vedo infatti come né l'ing. Papini né la lista che egli rappresenta possano essere associate ad organizzazioni di estrema destra o neofasciste: troppo laboriosa è infatti la concatenazione che condurrebbe a tale destinazione (dal capolista alla lista del nuovo polo, dalla lista al candidato sindaco, dal candidato alla coalizione che comprende il partito di Gonfiantini, dal partito al candidato Gonfiantini, da Gonfiantini a casapound... andiamo! con sei gradi di separazione si arriva ad ogni individuo sulla terra!). Forse la coerenza dell'ing. Papini e della sua proposta politica spaventano la controparte ben più che la leadership di Clara Mugnai.
In una cosa devo dar torto a Papini: se la struttura del portale Figline.it è tale che non vi è un moderatore che sposta gli argomenti, ma bensì tutti possono scrivere dappertutto, non si possono cambiare le regole del gioco: si deve rispondere dove e come le domande sono poste (o in tutta libertà si può non rispondere).
Ma in tutto il discorso l'intervento più gustoso mi pare quello di Eolo. Nonostante che io in passato abbia avuto a questionare con lui, piano piano ho imparato ad apprezzare il suo spirito arguto dietro i suoi strafalcioni (ma sarà proprio così, o esagera un pochino?) Nella moltitudine dei candidati di Figline (quasi duecento) non si può pretendere da tutti la conoscenza reciproca, figuriamoci la responsabilità per altri! Ecco allora perfettamente lecito per i dipietristi stare in coalizione con il PD (non so se sul fatto di essere inquisiti abbia ragione Eolo, forse si riferiva alle Lambruschini) o per la lista della famiglia stare con la sinistra (a proposito, Eolo, non occorre andare a cercare i divorziati-risposati nella lista di SEL, ce n'è più d'uno proprio nella lista della famiglia!...) Eolo si esprime per paradossi, ma con i suoi paradossi ci dimostra quanto sia sbagliato andare a ricercare la credibilità delle persone in improbabili remote relazioni, invece che nella coerenza del comportamento di tutti i giorni
p.s. Fra tante persone desiderose di informarci su Casapound, nessuno ha detto la cosa più interessante, e che aiuta a capire chi siano: essi si riferiscono infatti al celebre poeta Ezra Pound, che purtroppo ebbe a dimostrarsi sostenitore del fascismo, perfino durante la RSI, ma che per la sua importanza fu addirittura candidato al Premio Nobel.
01/05/2011 ore 15:23 E' ovvio che tutti i candidati non possono essere responsabili per tutti gli altri,ma è il candidato a sindaco della coalizione che dovrebbe accertarsi da chi sono spalleggiati i candidati delle sue liste.Ancora aspetto una presa di posizione dalla signora Clara Mugnai,che spero bene non voglia avere a che fare con movimenti pseudo-fascisti
Appuntamento alla "Biblioteca Gilberto Rovai" per la quinta edizione per la rassegna nata per favorire e diffondere la lettura. Appuntamento per sabato 26 e domenica 27 ottobre